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Veneto, pericolo Pfas: l’emergenza veleni nelle acque si allarga. Ma il Governo si preoccupa della campagna elettorale

I ministri dell’Ambiente e della Salute continuano a non rispondere sull’emergenza veleni nelle acque venete (i cosiddetti Pfas). Eppure circa 250.000 persone sono già state contaminate e attendono ancora controlli medici adeguati. A dicembre abbiamo presentato una nuova interrogazione parlamentare per chiedere come mai i due ministeri avessero emanato dati discordanti sui limiti di rischio delle sostanze pericolose. Siamo a febbraio e il Governo evidentemente ha più a cuore la campagna elettorale che la salute di quelle persone. Chiediamo l’intervento immediato dei ministri Gianluca Galletti e Beatrice Lorenzin.

I dicasteri interessati fanno a botte sui numeri, dimenticando inoltre di inserire tutte le sostanze pericolose di cui si compongono i Pfas nei monitoraggi da effettuare, mentre l’emergenza si allarga. Il silenzio del Governo fa pensare che la situazione sia sfuggita di mano. Ma i veneti chiedono risposta immediata a una situazione ormai fuori controllo, benché ci sia stato in questi anni tutto il tempo di intervenire avviandosi alla soluzione del problema. Questo ritardo è inaccettabile.

Sabato 10 febbraio saremo davanti alla sede della Miteni di Trissino (Vicenza) per ribadire un concetto tanto semplice quanto doveroso: chi inquina paghi.
È necessario iniziare immediatamente la bonifica delle aree contaminate e fermare lo sversamento delle sostanze tossiche e velenose che contaminano le acque di centinaia di migliaia di veneti. Non perdiamo altro tempo.

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