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Imu sulle piattaforme, nessun privilegio per i petrolieri

Un grande caso di giustizia fiscale. Se i nostri imprenditori, i nostri artigiani, i nostri agricoltori pagano ogni anno l’IMU sui capannoni di lavoro, a maggior ragione devono farlo i petrolieri che finora l’hanno aggirata

 

Si calcola che le compagnie petrolifere hanno eluso ben 2 miliardi di euro. Soldi preziosi per i Comuni che hanno sempre bisogno di soldi per i propri cittadini

 

A febbraio 2016 una sentenza della Corte di Cassazione ha messo la parola fine ad una storia che dura ormai da molti anni. Dicendo una volta per tutte che le piattaforme petrolifere a largo delle coste siciliane devono pagare l’IMU come qualsiasi altra attività produttiva.

L’azione della magistratura ha seguito il grande lavoro di accertamento della Guardia di Finanza in questi anni. Che ha messo in luce un enorme fenomeno di elusione ICI prima e IMU dopo da parte delle compagnie petrolifere.

Sulla questione il movimento 5 Stelle aveva già presentato un’interrogazione per chiedere al governo chiarimenti in merito.

Ma pochi giorni fa la Suprema Corte si è pronunciata altre due volte, dando ragione ad altri Comuni e spazzando via ogni perplessità sulla faccenda. Contribuendo a scrivere una nuova pagina sul diritto delle comunità locali.

Il tema è importante soprattutto per i Comuni, sempre a caccia di soldi. In Italia, stando ai dati pubblicati dal Mise, ci sono infatti 106 piattaforme attive che estraggono gas e petrolio.
E se le stime di gettito prese per difetto dovessero rivelarsi corrette, il totale delle entrate distribuito sui Comuni interessati potrebbe raggiungere i 2,1 miliardi di euro. Una cifra enorme.

Vogliamo dunque esprimere soddisfazione per il prezioso lavoro svolto dalla Guardia di Finanza, soprattutto il nucleo operativo di Scicli, invitando l’intero corpo a non mollare, proseguendo nell’azione di accertamento.

Altresì vogliamo congratularci per la tenacia degli amministratori e i loro legali che hanno creduto e vinto una lunga e difficile battaglia.

E infine ribadiamo il nostro impegno per vigilare che il governo non cambi ancora le carte in tavola, come sta già cercando di fare. Le piattaforme da oggi e per sempre dovranno pagare esattamente come qualsiasi altro imprenditore, piccolo artigiano o agricoltore che ogni anno paga l’IMU al proprio Comune.

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