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La nostra Strategia Energetica è dettata dalla Germania?

Ripeto la domanda posta nel titolo: la nostra Strategia Energetica è dettata dalla Germania? perchè mi e vi faccio tale domanda? perchè non vedo, come molti operatori di settore, una chiara progettazione a lungo termine di dove vorremo essere da qui ai prossimi vent’anni da parte della nostra politica.

Viceversa vedo che la politica ha permesso, peggio causato, una forte contrazione della nostra filiera delle energie rinnovabili, una delle pochissime che era in controtendenza rispetto alla generale crisi industriale partita nel 2008, vedo che non abbiamo nessuna politica seria di incentivazione sulle smart technologies, ma all’opposto tutto ciò che il nostro genio italico politico è riuscito a produrre è stato “raddoppiamo le estrazioni di petrolio nel nostro territorio!“.

Allora voglio prendere in serissima considerazione quanto viene ipotizzato da Angelo Consoli, (stretto collaboratore di Jeremy Rifkin), in un piccolo libretto titolato “L’italia non spenga il sole“, e più precisamente ove scrive, parlando delle recenti decisioni del Governo in tema energetico:

Tradotto dal burocratese significa che bisogna cercare di assicurare l’accesso ai sempre più costosi mercati dell’energia fossile, continuando a costruire inutili e dannosi gasdotti e rigassificatori per “diversificare” le fonti di approvvigionamento… Come un drogato che non potendo più fare a meno del suo veleno quotidiano è costretto a sbattersi dalla mattina alla sera per trovare i mezzi per comprare la sua dose… Tutto questo è una tipica manifestazione da leader politici fermi al pensiero fossile. Ancora peggio, mentre noi annaspiamo per accapparrarci le ultime gocce del liquido nero, la Germania prepara la sua infrastruttura di Terza Rivoluzione Industriale, lasciandoci al palo, e trasformandoci in un mercato in cui esportare la loro tecnologie solari (è già accaduto per il fotovoltaico, viste le scelte miopi dei vari Ministri per lo Sviluppo Economico da sempre succedutesi, accadrà per le smart grid, il solar cooling, le tecnologie dell’idrogeno).

Del resto questa strategia va benissimo alla Germania, perchè la Merkel dovrebbe volere che noi sviluppiamo la nostra infrastruttura energetica solare quando può benissimo vendercela lei relegandoci ancora una volta al ruolo di consumatori e di compratori di tecnologie tedesche?

Qualcuno dovrebbe dire a Renzi che questa è la vera partita con la Germania, quando si parla di crescita occupazione e flessibilità.

Che non ha senso parlare di diversificazione se diserficazione significa solo cambiare il fornitore di gas. Che non serve parlare di decarbonizzazione, se questo significa diventare dipendenti dalle tecnologie tedesche, americane e perfino cinesi.

Che indipendenza energetica non significa dipendenza tecnologica o industriale, perchè noi abiamo il sole ma “loro” hanno le tecnologie per sfruttarne l’energie.

Il pensiero solare invece suggerisce che la migliore diversificazione e la più efficace forma di indipendenza energetica è quella che ci leverà per sempre dai fossili e che ci prepara il più rapidamente possibile a sfruttare l’energia solare in tutte le sue forme e con le tecnologie che si rivelano più adatte secondo la configurazione e la meteorologia di ogni territorio.

Con i soldi necessari a costruire un solo gasdotto, ad esempio, si potrebbe decorbanizzare tutta l’agricoltura italiana, liberando dal bisogno energetico con tecnologie come l’irrigazione fotovoltaica e la refrigerazione solare, rendendo i nostri agricoltori molto più competitivi, oltre che “energeticamente sovrani”.

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Mi auguro che le cose non siano così, ma ne ho il forte sospetto, voi che ne pensate?

 

 

 

 

 

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